Emilia Otello

Vivo nella tempesta
con la mia scialuppa
attraverso questi mari
Approderò nell’isola della pace
con la carne a brandelli.
I chiodi del Cristo
conficcati nelle ossa
tradita per spiccioli di verità
non c’è pietà in questo vaso d’argilla.
Oh, quella mano amata
che stringevo tra le mie
e quel viso che cullavo tra i miei seni
succhiavano latte e miele
Pupilla dei miei occhi
che riempìvano il cielo.
Strappate le vesti e graffiate la corteccia
lacrime d’oro scivolano dagli occhi
affondano nel fiume dell’amarezza
Crollano le colonne dei templari
ed un masso di roccia
si stacca dalla montagna
Qual peso reggerà le mie spalle
morte e dolore mi sorreggono
sarà la morte più lieve
di questo giorno
e la notte più dolce del giorno.
Chissà se ci sarà resurrezione
su questa fragile terra
se sorgerò ancora
da queste ceneri incandescenti
per far volare l’anima mia
sulle ali della libertà