Emilia Otello

Valle d’Itria, terra incantata,
terra soave di antichi sapori
che custodisci con orgoglio
tra vecchi casolari imbiancati.

Mi perdo con lo sguardi nella tua valle
tra quei viottoli e quei prati selvaggi
ove un tempo pascevano pecorelle
che il pastorello conduceva dai villaggi.

Sempre allegro e giulivo col suo fischiettare.

Oh, valle d"Itria, sempre bella tu sei
tu, che catturavi lo sguardo di costei
e facevi del mio canto giorni d’allegrezza
beati furono i passi della mia giovinezza.

Ogni alba si dipingeva di tenui colori
riempivano gli occhi di nuove speranze
ed i tramonti sembravano fiamme
che divoravano il cielo di passione

Valle d"Itria, valle d"Itria
tu che l’anima ridesti dalle ombre
tra questi maestosi ulivi e querce
quei trulli che hanno accolto fatiche
giaci ridente e pia tra i profumi boschivi.

A te, oh mia dolce valle d’incanto
a te, affido questo antico mio canto
tu, che forgiasti l’anima mia in pena
a te riverso il mio cuore in catena.