destionegiorno
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Mi chiamo Emilia Otello, nata a Monopoli (ba) residente a Polignano a mare. Ho 4 figli e 3 splendidi nipotini. Diplomata all’ITC di Castellana Grotte. Fin da piccola ho sempre amato la poesia e il poema... ne ero affascinata, ma inconsapevole di aver la minima capacità di scrivere. È nato tutto per ... (continua)
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Emilia Otello
Le sue 117 poesie
| Dietro quel muro grigio
circondato da filo spinato
e l’acre odor di morte,
nasce una rosa,
una rosa per ricordare,
una per non dimenticare.
Folle... folle... folle idea
di un belzebù incarnato.
Pazzia omicida!
Ha ucciso, trucidato,
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| Note di una melodia un po’ stonata,
non sento più il suono, il canto,
tutto ritorna a quel rumore metallico
che rimbomba
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| Foglie al vento
che volano lontano
trasportano
i miei leggiadri pensieri.
Foglie avvizzite dal tempo
piene di
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| Gente bigotta...
falsa, ipocrita,
non vedono,
non leggono
oltre il muro
del loro costrutto.
Vendono verbo
dipinti di sorrisi,
ma le loro giare
sono vuote.
Dipingono facciate,
accendono lumini,
ma la luce è spenta
nelle loro lanterne,
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| È la resa dei conti
ho comprato senza spesa
non v’è somma
ed il resto non torna.
Mi rincuora,
ho rubato al mio cuore
il fardello or mi pesa
ed ogni speme spezza,
una lancia nel petto.
Chiedimi dove,
chiedimi quando...
dove il canto
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| Che bella la luna questa notte,
brilla di una luce tutta sua,
circondata di stelle
che le fan da cornice.
Mi guarda, mi afferra,
mi prende per mano
e pian piano mi sussurra...
aspetta l’aurora.
Mi lascio per un attimo
accarezzare dal suo
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| Come può il sole raggiungere
questo cielo sperduto?
Si è nascosto tra gli alberi
tra le fitte chiome
di una sperduta collina.
Il cielo un tempo
dipinto di mille
splendidi azzurri
ha perduto i suoi colori.
I miei piedi ormai
sono
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| È un vento lieve,
brezza d’estate,
trasporta
un fumo di parole
oltre la collina
in fiamme.
Miseri segnali
tra nuvole bianche
diradate
a disperdersi
nel vuoto.
Il buio,
colmo di speranza,
taciti silenzi
ed il verbo sferza
lungo il
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| A questa mia grazia
mi piego
con occhi socchiusi
per cogliere tra felci
fiori di primavera
e aliti di vento.
È un paradiso
con porte chiuse,
solo uno spiraglio aperto
per far passar la luce,
una splendida fessura.
Anime angeliche,
anime
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| S’erge il campanile
con la sua vetta,
che miravo dalla finestra
della mia stanza.
Accompagnavan l’ore
i suoi rintocchi,
quando la notte tardava
il suo venir,
li contavo uno ad uno,
fino al calar delle ciglia
nelle lunghe attese.
Tra canti,
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| Si falcia il sentiero
del nostro giardino,
si sradicano delicati fiori
per porli in un angolo,
offuscati dalla luce
o lungo i pendii di una rupe.
Che ne sai tu...
del mio sentire,
di rami attorcigliati,
foglie accartocciate
e di fiori
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| Mi confondo con i numeri.
Uno, due, tre...
faccio un salto,
mi guardo intorno,
mi confondo,
mi giro e mi rigiro,
non vedo nulla,
e il tempo scorre,
ricerco il mio conforto
ma non lo trovo.
Uno, due e tre...
e mi confondo,
non so
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| Iridescente sguardo
che mira
oltre la montagna
ove il sole
nasce e tramonta.
Non v’è costrutto
che possa
circoncidere l’idea
né castrare l’anima
tra barcollanti ruderi.
Fiorirà il germoglio
tra i rovi spinosi
e scioglierà catene
per
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| Com’è bella la mia mamma
ora che giunge al tramonto
con i suoi occhi rimpiccioliti,
ogni ruga, un dipinto del tempo.
Quante carezze hanno rubato
e quanti dolori hanno celato
raccontami su, dai, non dirmi bugie
raccontami dei tuoi sogni
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| Vieni,
riscalda il mio cuore,
il freddo e l’inverno intirizziscono
queste mie carni e le fragili ossa.
Anche il silenzio rabbrividisce
il biancospino e le ghiacce mura.
Solo una fiamma riscalda
tra i ceppi accesi, arde, consuma,
rami d’ulivo
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